Le pianure

Federico Falco

Argentina.
Federico ama Ciro, ricambiato. Insieme sono un miracolo, nucleo di energia pura; si completano e si ritrovano giorno dopo giorno finché, apparentemente senza ragione, Ciro dice che no, che basta, che tutta quella magia è dissolta da tempo e chiude la storia come si chiude una finestra.
Federico ama Ciro, ancora e ancora. Non accetta, soprattutto non capisce come tutto ciò che è stato “casa e intesa” possa improvvisamente diventare estraneo. Chiede conto di quella fine per lui improvvisa ma Ciro quella finestra non la riapre. Però dice qualcosa: tu devi continuare a scrivere.Ciro tiene molto al talento di Federico e non vuole che il dolore della perdita paralizzi la sua penna.
Si sa fin troppo bene  però, che quando si perde ogni riferimento nessun consiglio suona giusto, nemmeno quello più sincero.Il libro inizia da qui.

Questo libro narra di  morte e di nascita, di sguardi intimi e assenze.Di presenze e paesaggi interiori.Le pianure è il disegno di un’anima che ha perso i propri contorni.
Federico cerca la sua ricostruzione nell’isolamento della campagna. La sua nuova casa nel cuore Pampa argentina è un banco di prova. Il suo sguardo è quello di un uomo solo, che cerca risposte in un luogo da vertigine pura, senza alcun punto di riferimento.

"Devo lasciare che il paesaggio mi riempia e mi insegni. Devo imparare a guardare e non cercare di impormi".

Di scrivere non se ne parla, non è il momento. E poi per dire cosa? Ascoltare, invece.Guardare, osservare, fare.Danzare con la monotonia dei giorni, con il ciclo delle stagioni. Accordarsi col proprio mondo interno, quello più profondo forse mai osservato con il necessario silenzio.

"Qui tutto è ampio, vuoto. Qui devi essere tu a darti un limite, altrimenti i solchi continuerebbero all’infinito. Qui una persona la vedi arrivare da lontano".

Ci sono situazioni in cui il dolore che attanaglia la mente trova tregua nel fare, nell’impegno manuale e attività mai svolte prima.Federico decide per l’orto e semina, dirada, zappa. Osserva. Fallisce e riprova.Fallisce e si scoraggia. Riprova, guarda il cielo e inizia a capire cos’è l’accettazione.

"Io adesso voglio solo guardare l'orizzonte, la pianura, tenere gli occhi fissi lontano, che il paesaggio mi inondi, che il cielo mi riempia, per non pensare, perché a quello che succede dentro di me smetta di esistere in interrottamente".

Una scatola cinese

Siamo a metà anno e per ora questo è fra i libri più belli letti nel 2022.Falco è riuscito a creare una storia che tiene insieme un flusso di pensieri enorme, una magia letteraria che affonda le radici nella letteratura sudamericana ma che porta frutti nuovi, dal sapore pieno, appagante e persistente.
In queste pagine l’autore omaggia una quantità di autori. (e lo fa a modo suo, palesando la citazione, cosa che ho apprezzato moltissimo); una sorta di scatola cinese: solo con nomi citati ci sarebbe da prolungare il piacere per mesi se non anni.

Anne Carson
Olivia Laing
Barbara Pym
Sara Galliardo
Virginia Woolf
Felix Bruzzone
Lyn Hejinian
Corita Kent
Annie Dillard
Alejandro Schmidt
Elena Annibali
Jorge Leónidas Escudero
Anish Kapoor
Bonnard
Kristeva e Sollers
David Wojnarowicz
Margaret Atwood
James Wood
Osvaldo Aguirre
Annie Dillard
Hebe Uhart
Louise Glück

Prima pensavo che la scrittura andasse trattata come l'argilla. Adesso mi domando se si può scrivere come si coltiva un orto

Le parole prima

Per chi ha amato o amerà questo romanzo, segnalo sempre per Edizioni Sur l’uscita precedente, Silvi e la notte oscura , finalista nel 2017 al Premio Gabriel García Márquez per il racconto.

Federico Falco
Le pianure
traduzione Maria Nicola
Edizioni Sur, 2022

Federico Falco
Los llanos
Anagrama, 2022

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