Il custode

Amore, odio e destino. Era il 1595 quando Shakespeare li cristallizzò per sempre nel capolavoro di Romeo e Giulietta.
Una vicenda tragica e splendida di amore, intrighi e morte che negli secoli si ripropone, con le dovute differenze, a caratterizzare la sorte beffarda di alcune vite.

Amore, odio e destino. È il 1951 e siamo Blowing Rock, nel Carolina del Nord.
La vicenda ruota attorno al figlio di una delle famiglie più influenti del luogo, il veterano della guerra di Corea Jacob Hampton, al suo amico d’infanzia Blackburn Gant, custode del cimitero, e alla bella Naomi Clarke, giovanissima cameriera dagli occhi blu.

Rash canta l’amore. Quello potente che sboccia fra Jacob e Naomi. Quello fraterno che spinge Jacob ad affidare a Blackburn la cura di sua moglie incinta, quando viene mandato a combattere oltreoceano. Quello compassionevole del dottor Egan per i suoi pazienti.

Rash canta anche l’altra faccia dell’amore: quello cieco di Daniel e Cora per Jacob, unico figlio rimasto in vita. Quello protettivo di una madre per il figlio emarginato perché sfigurato dalla poliomielite. Quello interessato di Clarke per la figlia Naomi.

Se è vero che il destino di certi amori sembra intessuto con fili di rabbia e odio in ogni pagina di questo romanzo le ragioni del cuore fanno i conti con un concetto di giustizia che pervade l’agire di tutti personaggi. Ognuno sembra custodire nel proprio intimo la chiave del destino altrui.

Il vero custode del titolo, però, è Blackburn.
Un uomo che Rash disegna di grande di statura, fisica e morale. Un’anima cristallina che si trova a svolgere il più solitario dei lavori in un cimitero perché la sua faccia rovinata dalla malattia lo rende indigesto alla vista dei vivi.
Il custode, è colui che ha cura, che vigila ma anche che assiste e protegge. Così Blackburn con i vivi e con i morti. Così anche con la terra, tanto cara all’autore da renderla protagonista indiscussa con descrizioni di pura poesia.

“La manutenzione del terreno riempiva le sue giornate. Nel capanno c’era un tosaerba a gas, ma non lo usava mai all’interno della recinzione di ferro.Oltre a fare un baccano enorme, spruzzava l’erba tagliata sulle lapidi. Le lame affilate di quello a spinta, invece sussurravano, erano rispettose”.

Le Blue Ridge Roads che hanno cresciuto Ron Rash

Certi romanzi, così come i fiori, crescono in silenzio. Il custode è il frutto della terra in cui Ron Rash è nato e dove tutt’ora vive. Leggendo i ricordi di infanzia raccontati in un articolo scritto anni fa dall’autore stesso, non ho potuto che rivedere alcune pagine di questo suo romanzo

“A poche miglia a ovest di Blowing Rock, nella Carolina del Nord, vicino al miglio 297 sulla Blue Ridge Parkway, si trova Price Lake. Nel 1972, io e mio cugino Mike pescavamo qui. Era appena tornato dal Vietnam. Pescammo fino al buio, un po' delusi dal fatto di non avere fortuna. Il fatto che fosse a casa sano e salvo è stata tutta la fortuna di cui avevamo bisogno.”

E ancora:

“Se vieni di notte in questa zona, potresti guardare fuori e vedere le Brown Mountain Lights. Gli scienziati hanno teorizzato che la loro fonte sia il fuoco delle volpi o le automobili. Tuttavia, la tradizione locale sostiene che le luci vaganti siano lanterne trasportate da spiriti irrequieti. Nella loro adolescenza, i miei zii e le mie zie venivano qui con i loro accompagnatori, ma sospetto che la loro attenzione non fosse rivolta a questioni ultraterrene.

Questi due stralci sono tratti da un articolo di Ron Rash apparso su Garden&Gun nel giugno del 2021. 

A view of the Appalachian Mountains along the Blue Ridge Parkway in North Carolina. Photo Peter Frank Edwards

In questo libro ho trovato:

  • La poesia di Keats letta dal dott Egan
  • Un omaggio a Parry Mason
  • La Cerrywine e la 7Up
  • Le calendule di Naomi
  • Un probabile omaggio a Carver, a pagina 122
  • Il bugiardo di Martin A. Hansen, romanzo del 1950 sulla giustizia

Ron Rash
Il custode
Traduzione Tommaso Pincio
La nuova frontiera, 2024

condividi

Messaggio in bottiglia

Scrivimi

Ultimi articoli

altre letture