Pioggia sottile

Luis Landero
Il rapporto fra verità e realtà è il perno attorno al quale ruota l’intera vicenda del libro.
Tematica profonda e vastissima che ha interrogato filosofi di ogni tempo. Materia per psicologi e psicoterapeuti. Spunto per scrittori. Occasione di riflessione per noi lettori.
Landero maneggia l’argomento con estrema fluidità, ragione per cui Pioggia sottile cattura fin dalle prime righe con un incipit che mette subito il lettore nella condizione di assistere a qualcosa che sembra ma non è.

“Ormai sa con certezza che le storie non sono innocenti, non del tutto innocenti. Forse non lo sono nemmeno le conversazioni di ogni giorno, gli inciampi ed equivoci verbali o il parlare tanto per parlare. Forse nemmeno quel che si dice nei sogni è del tutto innocente. C'è qualcosa nelle parole che, di per sé, comporta un rischio, una minaccia, e non è vero che il vento se le porta via facilmente come dicono. Non è vero. Può succedere che gli echi di certe cose dette, perfino le più banali, rimangano per molti anni come in letargo, a palpitare debolmente in un angolo della memoria, in attesa dell'opportunità di tornare al presente per puntualizzare e correggere ciò che a suo tempo non era del tutto chiaro, e spesso con un'eloquenza e una rilevanza notevoli, molto superiori a quelle che avevano in origine.”

Del far finta di niente

Attraverso il racconto di un ritrovo famigliare in occasione di un compleanno, Landero ci avvicina a una scomoda realtà, che ci svela come la sopravvivenza di alcune relazioni di parentela sia strettamente legato al saper “far finta di niente” di fonte a tutti quei rancori, incomprensioni e gelosie che negli anni hanno reso sterile ogni rapporto fra parenti.
È proprio in queste famiglie che si acquisisce un vero e proprio codice di relazione, nel quale la distanza è spesso scelta come unica via sicura per il quieto vivere.

Verità e realtà

Il romanzo narra la storia di tre fratelli Sonia, Andrea e Gabriel, che pur avendo vissuto fino all’età adulta nella stessa famiglia ne hanno ricordi e vissuti differenti.

Aurora, moglie di Gabriel, è l’elemento neutro, il membro acquisito di una famiglia in cui lei, così silenziosa, paziente e pacata, è stata scelta da tutti come interlocutrice ideale, la confidente in grado di ascoltare per ore senza lamentarsi mai. Ricordi di altri, problemi, dubbi rancori e situazioni irrisolte invadono la sua vita senza che lei abbia la forza di metterci un freno.

“È sfiancante, dovreste prendervi una pausa dal passato, smettere di frugarci dentro”

Ha ragione Aurora, suo marito Gabriel e le due sorelle dovrebbero proprio fare così. Eppure ognuno di loro quel passato continua a girarselo fra le dita, a plasmarlo, elaborarlo, pensarlo e farlo esistere.

L’occasione per chiarirsi e, chissà, portare ordine e verità perfino nei ricordi si presenta quando Gabriel decide di organizzare una cena famigliare per gli ottant’anni della madre.
Questo evento apparentemente felice diventa l’ennesimo pretesto di discussioni, incomprensioni e interminabili recriminazioni.
Così, in un continuo rimbalzo di comunicazioni fatte di molte parole e poco ascolto, l’immaginario vaso che ha tenuto sigillati per anni i segreti, le speranze e i dolori di tutti improvvisamente si crepa.
La colla del silenzio non è più sufficiente a riparare. La luce è entrata. E la pioggia, sottile, cade su tutto ciò che conteneva.

Luis Landero
Pioggia sottile
Fazi editore

condividi

Messaggio in bottiglia

Scrivimi

Ultimi articoli

altre letture