Meno di cento pagine: romanzo breve o racconto?
Non saprei, ma quando l’ho visto me lo sono accaparrato.
Intanto perché la casa editrice è una di quelle che mi piacciono, poi perché quando sono passata davanti allo scaffale ho sentito un vocina “hey tu, dove credi di andare? Guarda che sono qui in bella mostra per essere preso e letto, non solo guardato per la bella copertina”. Ok. ok…OK!
Cina, oggi.
Ragazzi giovani e tecnologia.
Nuova letteratura cinese di cui, obiettivamente non so nulla.
Quello che leggo è però il frutto di una trasformazione vertiginosa, che ha visto questo paese passare da una società agricola a una società industriale e poi -oggi- tecnologica in pochissimo tempo.
Un paese che è passato da impero feudale a stato democratico.
La tecnologia ce la mangiamo a colazione.
In questo libro più che mai, e la condiamo con un po’ di ansia per il futuro, un po’ di sogni in bilico fra amore e denaro, un po’ di immaturità (o freschezza) di ragazzi che per vivere scelgono strade che a noi “dinosauri” sembrano fragili come cristallo.
E che invece, a volte, per pochi eletti, diventano solide come roccia.
Tang Xiaotang si guadagna vivere facendo la vlogger: un video diario a tema voyeristico-culinario.
Una webcam fissa la riprende instancabilmente e impietosamente mentre lei mangia.
E lei mangia, sempre.
Perché più mangia più aumentano le visualizzazione e più aumentano le visualizzazioni più guadagna.
Dimenticatevi i colloqui di lavoro, i ragionieri e i geometri con il pulloverino giallo canarino.
Dimenticatevi il posto fisso, lo stipendio a fine mese.
Dimenticatevi la sveglia al mattino, l’uscire di casa, andare in ufficio.
Qua la luce non si spegne mai.
Trùccati Tang Xiaotang, e ricomincia a mangiare.
Wang Shuqi
Cene per uno davanti ai fiori
Edizioni Clichy, 2019