Di questo libro posso dire davvero pochissimo, perché il rischio spoiler è dietro l’angolo. Quindi accontentatevi di una mini-sinossi e se vi va date fiducia a questa scrittrice piemontese che non conoscevo ma che mi è piaciuta e per la sua capacità di giocare con la caratterizzazione dei personaggi. In un vialetto di un parco cittadino, seminascosta da un cespuglio, c’è una donna. Bella, elegante e morta. Il cadavere viene scorto per caso da una giovane signora a spasso col cane. Ma la giovane signora la guarda, si spaventa e se ne va senza denunciare il fatto alle forze dell’ordine. Più tardi il corpo della donna viene scorto da una coppia di ragazzini. Stesso copione. Poi è la volta di un pranoterapeuta e più tardi ancora del matto del quartiere. Tutti la vedono, nessuno la tocca. Ognuno se ne allontana. Bella era bella, morta era morta. Perché nessuno chiama aiuto? Perché nessuno va alla polizia? Attenzione spoiler! Scherzo! non ancora. Posso ancora dire che ognuno di questi personaggi (delineati con grande bravura dall’autrice) ha dei ripensamenti. Sanno, in cuor loro, che non possono far finta di nulla, che quel cadavere potrebbe essere ancora lì, che loro sarebbero ancora in tempo per poter denunciare il cadavere. Ma…Stop. Di più non si può dire.
Questo libro è per chi ama “I soliti ignoti”, per chi cerca la verità in una risata, per chi cammina lungo i fiumi al mattino e si ferma ad ammirare il volo geometricamente perfetto che gli uccelli disegnano nel cielo
Rosa Mogliasso
Bella era bella, morta era morta
NN Editore, 2015