Mal’aria

Eraldo Baldini

Una gran nebbia: bianca, opaca e densa. La provincia italiana del ravennate. Campi rigati di nero dall’aratro. È malaria. Anzi, mal’aria.
Baldini intinge la sua penna nell’inchiostro nero del fascismo per raccontare un vicenda che sfugge alle comuni etichette di genere.  Ricalcando il titolo di una sua raccolta di racconti qualcuno lo ha definito “gotico rurale”.
In effetti lui si sporca le mani di terra, si infradicia le ossa di acqua, si riempie i polmoni di aria insalubre per scrivere di Carlo Rambelli, un ispettore sanitario che – siamo nel 1925 – da Roma viene mandato nelle risaie in provincia di Ravenna per indagare sull’eccessiva mortalità infantile che negli ultimi mesi sembra aver marchiato quella zona.
Il forestiero Rambelli si trova ad avere a che fare con un’omertà che puzza di paura, di fascismo e di febbri terzane. Sembra che anche le persone del paese, abituate a vivere immersi in quella nebbia ostile, perdano ii loro contorni, si sfaldino sotto le dita di quest’uomo che vorrebbe fare chiarezza e tornarsene a casa il più presto possibile.

"Dove si vive con difficoltà, si muore con molta facilità."

Come mai nonostante le disposizioni in vigore in quei posti infestati dalle zanzare le persone non si proteggono? Perché le finestre delle case non hanno nemmeno le reticelle? E il chinino? Perché, invece di usarlo come dice il dottore del paese appena rivenuto morto impiccato, preferiscono affidarsi a strani riti come quello di legare sul petto dei malati un ramarro vivo? Cosa hanno a he fare le epidemie di malaria con il ras fascista Bellenghi che chiude bocca agli abitanti di Spinaro?

Baldini è bravo nel descrive con grande precisione una terra che conosce bene. Non si serve di alcun artificio letterario. Al contrario della nebbia, che in queste pagine è presente al pari di un personaggio, la sua scrittura è limpida e cristallina. Un piccolo frutto succulento, genuino come la terra di campagna. La letteratura anglosassone ha attinto a piene mani al mondo rurale e alle piccole comunità. Da Steinbeck a Stephen King, passando per Conan Doyle, Shirley Jackson a Ray Bradbury e molti altri. Così Eraldo Baldini, che fa tesoro dell’immenso patrimonio di credenze popolari, superstizioni, riti e misteri che popolano i territori di provincia, quelli in cui alcuni “mostri” come la Borda che nel libro infesta le paludi sono tenaci e potenti. Immortali.

Nota: da questo libro è stata tratta la miniserie omonima in due puntate, che andò in onda sulla Rai 2009 e che si trova ora su Raiplay.

Eraldo Baldini
Mal’aria
Sperling & Kupfer –
collana frassinelli paperback, 2003

condividi

Messaggio in bottiglia

Scrivimi

Ultimi articoli

altre letture