La sera, il giorno e la notte

Octavia Butler

Questa volta inizio dall’autrice.
Lei è Octavia Estrelle Butler.
Donna. Di colore. Queer. Altissima. Dislessica.
Morta troppo presto per un ictus che non le ha però impedito, nei suoi 56 anni di vita, di vincere più volte il premio Hugo, il premio Nebula e nel 1995 il MacArthur Foundation “Genius” Grant.
Che detta così sembra l’ennesimo premio da aggiungere agli innumerevoli riconoscimenti letterari di cui è disseminata la sua carriera ma che nella realtà ha un valore molto differente, in quanto il MacArthur (che attualmente è di 625’000 dollari) viene consegnato ogni anno a un gruppo di cittadini americani che (cito) “lavorando in qualsiasi settore, hanno dimostrato una straordinaria originalità e dedizione ai loro obiettivi creativi ed una evidente capacità di perseguirli nella giusta rotta”.

Capite bene che Octavia è sì un’autrice ma è anche una persona davvero speciale.
Bene, passiamo alle coordinate.
Le  coordinate sono: 18.4447°N 77.4508°E, e corrispondono al punto preciso (in gergo: sito) in cui il 18 febbraio 2021 il rover Perseverance ha toccato terra sul suolo di Marte nel cratere Jezero. Cosa c’entra Marte? Per chi conosce Octavia Butler il collegamento è spontaneo, per tutti gli altri Marte e compagnia bella entrano di diritto nel modo di Octavia in quanto la NASA ha intitolato il sito in cui è “atterrato” Perseverance proprio a lei, una delle scrittici di fantascienza più talentuose della storia; sicuramente la prima  afroamericana nel mondo della science fiction.

Il segreto di Octavia

Ora: io non sono un’esperta di fantascienza. Anzi, per dirla tutta ne ho letta davvero poca nonostante sia circondata da veri appassionati e da relative collezioni Urania. Però leggere la raccolta di racconti La sera, il giorno e la notte mi ha aperto, anzi spalancato, un mondo. Intanto perché l’autrice nella prefazione dichiara che odia scrivere racconti e che provarci le insegnato più cose di quante ne volesse sapere sul senso di frustrazione e di disperazione.
Già per questo un punto a favore di Octavia Butler che, come spiega nei due saggi contenuti nel libro, ha fatto della disciplina la sua forza mettendo il talento in posizione decisamente arretrata rispetto all’impegno. (Furor Scribendi, uno di questi due saggi, dovrebbe essere letto da chiunque aspiri a diventare scrittore).
Poi, perché alla fine di ogni racconto lei stessa aggiunge una breve post fazione in cui sfrutta la libertà di parlare della storia senza fare spoiler a noi lettori.

W Octavia Butler!

Ho bisogno di te

Un accenno al primo incredibile racconto contenuto in questo libro, Figlio di sangue.
Siamo nel futuro, su un pianeta alieno popolato da una specie insettoide intelligente, i Tlic.
Sullo stesso pianeta vi è anche una Riserva popolata da un gruppo di umani che, dopo lotte iniziali, ha stabilito una tregua. Tlic e Terrani sopravvivono grazie a un legame di interdipendenza: da un lato la necessità degli umani di trovare rifugio sul pianeta, dall’altro il bisogno dei Tlic di corpi umani da usare come incubatrici viventi per le proprie uova.
Cosa rende questo racconto straordinario? Il fatto che Octavia Butler riesca a parlare parlarci di diversità, tolleranza, dipendenza, amore, gravidanza, tenerezza, rabbia e famiglia attraverso la vicenda di Gan, il giovane maschio Terrano prescelto dalla nascita per essere affidato a un alieno femmina per l’uso riproduttivo. Può sembrare una vicenda di sfruttamento, e in un certo senso lo è.
Invece l’autrice spariglia le carte e la trasforma in un crogiolo in cui forgiare nuovi sentimenti, dove il concetto di equilibrio, fragilità, delicatezza e pietà si svela e ci penetra lasciandoci stupefatti da tanta grazia, anche quando i nostri occhi stanno leggendo una scena splatter come l’apertura di un corpo per estrarne le larve.

Buona speculative fiction a tutti!

La prima uscita con Asimov

Per i curiosi: il racconto Figlio di sangue (Bloodchild 1984 pubblicato originariamente su Isaac Asimov’s Science Fiction Magazine) ha vinto nel 1984 il Nebula Award for Best Novelette, nel 1985 Hugo Award for Best Novelette, il Locus Award for Best Novelette e il Science Fiction Chronicle Award for Best Novelette.

Octavia E. Butler
La sera, il giorno e la notte
Traduzione di  Veronica Raimo
BigSur, 2021

Bloodchild and other stories
Published in Isaac Asimov’s Science Fiction Magazine, 1984; in Bloodchild and Other Stories, Four Walls Eight Windows in 1995; by Seven Stories Press in 1996 and 2005.

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