Un classico scritto nel 1956. Uno dei testi teatrali di sempre.
Una manciata di pagine che ti fanno dire NO, io non sono così, io sono migliore di queste persone.
Poi chiudi il libro e la lama affilata di Dürrenmatt ti raggiunge.
Il dubbio si insinua, ché la presunzione è brutta cosa.
Davvero possiamo sempre dirci migliori?
Ne la visita della vecchia signora la storia è semplice quanto surreale: a Güllen, piccolo paese nel cuore della Svizzera arriva Claire Zachanassian, un ricchissima signora nativa del luogo. Fa il suo ritorno dopo anni, e lo fa nel modo più sfarzoso possibile.
Ingioiellata, vestita da gran soirée, accompagnata da un improbabile marito e a da una coppia di ancor più improbabili bodyguard.
Perché questa messa in scena? Cosa vuole questa vecchia signora dagli abitanti del paesello?
Claire vuole vendicarsi, dopo una vita nella quale lei ha conquistato un’immensa ricchezza materiale. Vuole vendicarsi di essere stata rifiutata dal suo amore giovanile.
Lei, ricchissima, si compra la vendetta.
La felicità no, quella no. Ma la vendetta, quella se la compra.
“La vita è andata oltre, ma io non ho dimenticato niente, Ill. Né il bosco di Konradsweiler, né il fienile dei Peter, né la camera da letto della vedova Boll, né il tuo tradimento. Ora siamo vecchi ambedue, tu ormai miserabile ed io dilaniata dai coltelli dei chirurghi, ed ora voglio la resa dei conti: tu hai scelto la tua vita e costretto me alla mia. Tu volevi che il fluire del tempo venisse sospeso, or ora, nel bosco della nostra gioventù, pieno di passato. Ora io l’ho sospeso, ed ora voglio giustizia, giustizia per un miliardo”.
Geld ist Macht, il denaro è potere.
Il CDN Centre Dürennmatt a Neuchâtel, museo dedicato all’opera letteraria e pittorica dell’autore.
Friedrich Dürrenmatt
La visita della vecchia signora
Traduzione A. Rendi
Einaudi editore, 1997
Friedrich Dürrenmatt
Der besuch der alten dame
Arche, Zürich 1956