La luce resuscitava il giorno, lo faceva apparire in piena notte al semplice contatto di un interruttore. Mi disse che ebbe paura. Mi disse che la prima cosa che pensò fu che la luce elettrica, nonostante spaventasse le ombre, potesse essere pericolosa. Mi disse che la luce elettrica si burlava del tempo e questo nessuno, nemmeno chi aveva la mente illuminata, poteva farlo.
C’è sempre un prima e un dopo. In ogni storia c’è un momento preciso che separa gli accadimenti e li divide come un solco nella terra. Nona Fernández racconta il suo Cile in modo strepitoso e ogni volta mi lascia a bocca aperta.
Chilean Electric inizia con una bugia, quella raccontata dalla nonna dell’autrice circa l’arrivo dell’illuminazione pubblica a Santiago. La festa in Plaza de Armas, quella sera del 1883, sembrò far scomparire improvvisamente le ombre. “Eins, zwei, drei”, così disse quel signore tedesco della compagnia elettrica e poi puf! Di colpo, la luce.
"La luce si espanse come una peste brillante illuminando tutto intorni a sé, ipnotizzando il pubblico così da generare necessità prima sconosciute, accendendo sempre più lampadine. Il contagio fu così vertiginoso che la luce non puntava più solo a soddisfare le richieste della gente, ma a inventarle.”
Raccontare storie per salvare qualcuno.E poco importa che i fatti siano stati realmente vissuti in prima persona, perché la magia è racchiusa nella nostra necessità di ascoltare, e poi di raccontare a nostra volta.Forse la memoria è come un aquilone e quando riusciamo a tenere il filo stretto fra le dita riusciamo anche collegarci al passato, ai nostri ricordi e ai ricordi degli altri, che diventano nostri.
E in Chilean Electric la narrazione diventa memoria. E la memoria diventa azione. Per questo la luce, che a volte può apparire perfino violenta e inopportuna, è in questo romanzo una cartina tornasole che svela quegli spazi oscuri che spesso vorremmo dimenticare.La luce qui illumina la storia. Quella del Cile e della sua dittatura, quella personale, quella di un quartiere e di una città. Quella di tutti noi.
Quando mi entusiasmo per qualcosa alla fine mi si ingarbugliano le parole e non riesco mai a scriverne come vorrei.Se leggerete queste pagine troverete dei regali immensi fra cui l’emozione del discorso di Allende ascoltato da una vecchia registrazione, Pasolini e la scomparsa delle lucciole, le bollette della luce con le foto delle persone scomparse durante il regime, la guerra del salnitro che fece così tante vittime in nome del progresso e, impagabili, le dita della nonna oramai morente che continuano a battere i tasti di macchina da scrivere che verrà lasciata a Nona Fernández per illuminare l’oscurità con la sua scrittura.
Nona Fernández
Chilean Electric
Traduzione di Rocco D’Alessandro
Edicola Ediciones, 2017
Nona Fernández
Chilean Electric
Minùscola Editorial, 2015