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La vita davanti a sé

Romain Gary

Prendete un calendario, andate indietro fino agli anni del dopoguerra e proiettatevi a Parigi, nel XX arrondissement. Arriverete a Belville, il quartiere che vide nascere Edith Piaf e che in tempi più recenti ha fatto da cornice ai romanzi di Pennac.   In questo quartiere dal respiro multientico, precisamente al sesto piano di un vecchio palazzo senza ascensore, vive Momo: uno dei tanti figli di puttane allevati da Madame Rosa. Puttane, così le chiama Gary, perché questo sono. E in quanto tali non degne, secondo la legge del tempo, di poter accudire i propri figli.
Madame Rosa, ex prostituta ebrea scampata all’olocausto, di marmocchi si è perciò riempita la casa. Marmocchi a pagamento, quando le madri si ricordano di pagare. Figli di nessuno, figli suoi.
Figli della strada, figli di chi se ne prende cura, anche solo per un’ora.  Momo figlio per finta di Madame Rose. Che poi il sangue non conta e allora forse figlio lo diventa per davvero, all’ombra di quel palazzo in cui i sei piani di scale diventano ogni giorno più difficili da affrontare, come la vita. Momo, ragazzetto di dieci anni o poco più, ci mette di fronte all’energia della sua giovinezza, alla consapevolezza di cosa significhi essere un arabo francese in quegli anni e in quelle strade, alla tristezza di non sapere com’è fatta sua madre, alla scoperta che l’amore è compassione. E pazienza. E ostinazione. Perché questa è la vita e Momo ce lo racconta con un linguaggio da perderci la testa.
Ci si trova a ridere su frasi che se fossero pronunciate da un adulto sarebbero terribili, ma Gary ci presta il punto di vista di questo ragazzino straordinario e tutto ha un senso, un candore e una pulizia mentale che noi grandi spesso dimentichiamo.

Romain Gary vinse due volte il prestigioso premio Goncourt: la prima nel 1956 con Le radici del cielo, la seconda con La vita davanti a sé, presentato a insaputa di tutti (editore compreso) con lo pseudonimo di Émile Ajar.  Il premio, che per regolamento può essere assegnato una sola volta nella carriera di uno scrittore, venne ritirato dal nipote di Gary, che svelò l’identità del vero autore solo cinque anni dopo la sua morte, nel 1980.

Romain Gary
La vita davanti a sé
Traduzione G.Bogliolo
Neri Pozza 2009

Romain Gary
La vie devant soi
Mercure de France, 1975

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Roberta Frugoni
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