Di dove sei?Di Milano.Questa era la risposta dei tanti bambini che ho conosciuto da piccola sulle spiagge dell’adriatico. Poi […]
Categoria: Parole
Ci vuole grande intelligenza e perizia per rendere letteratura parole che pesano come macigni, e Massini c’è riuscito, ancora una volta.
Questo libro di Paolo Rumiz è un libro da leggere, ma soprattutto da rileggere. È uno di quei […]
Sbadamam! Che botta questo libro! 140 pagine apparse per la prima volta a puntate, sul New Yorker del settembre 1990.
A volte per (ri)costruirsi è necessario partire, cambiare, vivere luoghi diversi da quelli che ci hanno visto crescere.
Una gran nebbia: bianca, opaca e densa. La provincia italiana del ravennate. Campi rigati di nero dall’aratro. È malaria. Anzi, mal’aria.
Baldini intinge la sua penna nell’inchiostro nero del fascismo per raccontare un vicenda che sfugge alle comuni etichette di genere. Ricalcando il titolo di una sua raccolta di racconti qualcuno lo ha definito “gotico rurale”.
Venezia. Per le stradine del cimitero di San Michele Valeria Luiselli cerca la tomba di Iosif Brodskij. Il […]
L’ho pesato. Questo libro pesa 288 grammi.
Dicono che il peso dell’anima sia 21 grammi. Forse si sbagliano, forse il peso giusto è 288.
O, forse, non esiste il concetto di giusto e sbagliato.
Non esiste per Elisabetta Maiorano, la protagonista di questo romanzo, che ha un’anima profonda come l’abisso del mare e un concetto di giusto tutto suo. Intimo, vero.
L’altra sera avevo bisogno di leggere parole che mi allargassero il cuore e sono salita sulle colline di Alba con Beppe.
Mi ha presa per mano, Beppe, e mi ha fatto ubriacare di nebbia, di fango, di freddo.
Dimenticatevi il posto fisso, lo stipendio a fine mese.
Dimenticatevi la sveglia al mattino, l’uscire di casa, andare in ufficio.
Qua la luce non si spegne mai.
Trùccati Tang Xiaotang, e ricomincia a mangiare.
Quando Violette Ailhaud morì nel 1925 i suoi eredi rimasero non poco stupiti di una bizzarra clausola contenuta nel suo testamento. Una busta, contenente un manoscritto, da non aprire fino all’estate del 1952. Ma non finisce qua, ché la Violette era bizzarra forte! Secondo il suo volere, il manoscritto doveva essere affidato solo ed esclusivamente ad una discendente di sesso femminile di un’età compresa tra i quindici e i trenta anni.